Al distributore, che dopo due giorni è già diventato casa, c’è un fast food dove ormai ci conoscono perché ci siamo venuti per tutti i pasti. Oggi, ultima colazione, il personale ci sorprende con una canzone di addio e si riuniscono proprio tutti, anche quelli delle cucine. Poi scopriamo che qualcuna delle signore viene dalla township di ieri, ci vogliono riringraziare per i regali. Finisce con un abbraccio generale, tipico del calore sudafricano. La mattinata prosegue con un incontro con i farmer locali al liceo di Kroonstad, che è anche istituto tecnico di agricoltura e incidentalmente possiede una bella collezione di trattori d’epoca e ci dà l’opportunità di scambiare due parole con alcuni degli studenti. I ragazzini che incontriamo nel pomeriggio a Bethlehem purtroppo raccontano una storia diversa. Gli ospiti della casa famiglia Kantore hanno un passato di abusi, di povertà, di famiglie incapaci di prendersi cura di loro. Distribuiamo anche qui magliette, palloni e zainetti donati da BKT e i ragazzini sono entusiasti. All’apparenza sono sereni, ma in molti traspare un disagio di fondo che ci lascia tristi.