La giornata comincia bene con una prima colazione enorme, persino più del solito. Ormai ci stiamo abituando a mangiare uova, pancetta e salsicce alle 7 di mattina, anche perché c’è sempre il rischio (molto concreto) di saltare il pranzo. La proprietaria della pensione dove abbiamo dormito, un’arzilla vecchietta, frigge padellate di ogni ben di Dio cantando canzoni italiane a squarciagola in nostro onore. Scappiamo prima di fare indigestione. Oggi intera giornata di sterrato, un’altra buona notizia.
Il cielo tempestoso regala un’atmosfera magica alla solita pianura arida, punteggiata di cespugli spinosi. Le nubi si fanno sempre più minacciose finché le cataratte si aprono e viene giù un diluvio pazzesco. Grossi come siamo non ci dà fastidio, anzi. Niente sole a picco, niente riverbero, niente polvere. Perfetto.
Poi il cielo di apre è restano solo pozzanghere grosse e profonde come laghi. Divertenti d a prendere in velocità. Arriviamo a fine tappa cooerti di fango, ma tanto si addensano altri nuvoloni. Un altro diluvio ci farebbe comodo…